18 marzo 2009

Problemi di telecomunicazioni


Il guanto di sfida é lanciato. Troppo tardi per tirarsi indietro. Bisogna affrontare la realtá di petto, senza paura ma fiduciosi per la sconfitta.
E’ inutile rimpiangere citofoni, telefoni fissi, contratti firmati e consulenze personalizzate.
Siamo nel futuro e non voglio morire da primitivo.
Ho deciso di affrontare la tecnologia, a volto scoperto, e vi racconto come:
1) Ho aperto le porte di Csengery Ut all’altá velocitá wireless, con un risultato incerto. Gente della UPC che mi telefona in continuazione in ungherese, con una ossessivitá che non comprendo, per un servizio utile m che non ho.
2) Mi sono scontrato con il customer service della padella di spagetti bar, per mettere ad un francese di soffrigere e sognare spaghetti in pochi secondi. L’esito é stato sconcertante, non siamo risaliti nemmeno al negoziante.
3) Sono affondato sotto i colpi delle riariche Pannon, che mi permettono di ricevere ma di non effettuare chiamate. Una situazione incredibile.
I risultati mi vedono ad oggi come sconfitto, ma é ancora presto.
Ma non mi arrendo, continuo su questa strada.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

prova con i piccioni viaggiatori.pare che siano efficaci.
nella 2à guerra mondiale erano i più usati ed efficenti.

giorgio il falco.

Anonimo ha detto...

Non ho mai avuto buoni rapporti con i p...... ahahahahha scusa la volgaritá ma dovevo farla per forza.

Anonimo ha detto...

con orgoglio vi diró, che nella mia casa nartale, fatta negli anni 70, il citofono é sempre quello, il portone giá tanto se si apre, e la gente ascolta i cavoli altrui origliando, perché tutti sanno che qualcuno ha citofonato a casa tua.
povia, ma sai ancora fare "ooohhh" ?scusa, mi veniva cosí..