La teoria dell'hard

Immagine dal film "Zack and Miri make a porno"

Ebbene si. Dovremmo vivere al meglio la nostra vita. Ne sono sempre stato convinto. Ognuno dovrebbe seguire dei riferimenti, siano questi filosofici, letterari, religiosi oppure musicali. Ultimamente sto sviluppando una personale teoria, dal titolo scientifico "I titoli hard e l'uomo del XXI secolo. Viaggio tra morfologia e antropologia". Penso, infatti, che i titoli dei film porno vengano scelti con un accuratezza incredibile, andando a creare dei veri e propri gruppi associativi tra gli individui. Gruppi che sono iniziati dal titolo, ma che poi vengono rafforzati dal carattere sessuale del film. Inconsciamente, col tempo, si potrebbero creare gruppi piu' forti anche dei partiti politici.
Io ho distinto fino ad oggi 4 gruppi di riferimento in cui inquadrare la maggior parte della gente:
1- Gli eterni bambini a cui sono dedicati film come "Calimembro", "La lampo di Aladino", "Spingigonzales" oppure "Finocchio".
2- I convinti, ovvero gente che è cosciente dei propri mezzi. Per loro i titoli variano da "A quel culo piace caldo", "Altrimenti c’arrapiamo", "I soliti colpetti". Una sottocategoria dei convinti è rappresentata dai semi-convinti, ovvero, tutti quelli che amano "Il commissario Tocca" oppure "Il maresciallo Gnocca".
3- I romanticoni, che amano film come "7 ani in Tibet", "Io speriamo che me la chiavo" oppure "Va dove ti porta il culo".
4- Gli intrepidi che prediligono titoli come "Ritorno al tuo culo", "Happy gays", "4 matrimoni e un foro anale" e "Independence Gay".