PREMESSA
Immaginavo di incontrare chiunque qui: Omino bianco, Mastro Lindo oppure un Giovanni Rana qualunque, ma lei no. Non me lo aspettavo.
Eppure ieri mentre passeggiavo in un supermercato l'ho incontrata: la Dreher (pronuncia grottagliese dreccher).
Era in borghese, portava abito diverso e una bottiglia verdognola, tipo la signorina Hainekeen.
Allora mi sono chiesto, cazzo che succede, immagini trovo la Raffo?
Poi peró mi sono ri-chiesto: ma la Dreher é italiana o no?
A quale etichetta dovró pensare quando penso alla Dreher..........ci ho pensato su un 10 minuti.
Allora oggi mi son fatto delle ricerche.....eccone i risultati:
LA STORIA (da http://www.dreher.it/storia.asp?m=4)
La famiglia Dreher era inserita nella tradizione birraia già dal '600.
Fu però Franz Anton Dreher a rendere celebre in tutto il mondo questo nome.
Nel 1760 il giovane bierkellner (cameriere birraio), Franz Anton giunse a Vienna dalla Boemia in cerca di fortuna. Grazie alla sua intraprendenza e alla qualità della birra che produceva, fu in grado di gestire la sua prima vera fabbrica, a Vienna, nel 1773. Questa data ancora oggi figura sulle moderne confezioni come la data di fondazione della birra Dreher.
Nella seconda metá dell'Ottocento Anton Dreher, il figlio di Franz, capì che era necessario allargare l'attività ad altre regioni. Per questo costruì fabbriche di birra in Boemia e in Ungheria che in pochi anni divennero le più importanti della zona.
Fu il nipote di Franz Anton, il terzo Anton della dinastia, ad acquistare nel 1870 la Prima Fabbrica per la Birra in Trieste.
Quell'anno segnò l'ingresso del marchio Dreher in Italia.
In breve tempo Dreher diventa la birra italiana di adozione e conquista i consumatori da nord a sud della penisola.
CONCLUSIONE
La Dreher, non sapevo, non é italiana ed esiste da molto piú tempo in Ungheria.
Immaginavo di incontrare chiunque qui: Omino bianco, Mastro Lindo oppure un Giovanni Rana qualunque, ma lei no. Non me lo aspettavo.
Eppure ieri mentre passeggiavo in un supermercato l'ho incontrata: la Dreher (pronuncia grottagliese dreccher).
Era in borghese, portava abito diverso e una bottiglia verdognola, tipo la signorina Hainekeen.
Allora mi sono chiesto, cazzo che succede, immagini trovo la Raffo?
Poi peró mi sono ri-chiesto: ma la Dreher é italiana o no?
A quale etichetta dovró pensare quando penso alla Dreher..........ci ho pensato su un 10 minuti.
Allora oggi mi son fatto delle ricerche.....eccone i risultati:
LA STORIA (da http://www.dreher.it/storia.asp?m=4)
La famiglia Dreher era inserita nella tradizione birraia già dal '600.
Fu però Franz Anton Dreher a rendere celebre in tutto il mondo questo nome.
Nel 1760 il giovane bierkellner (cameriere birraio), Franz Anton giunse a Vienna dalla Boemia in cerca di fortuna. Grazie alla sua intraprendenza e alla qualità della birra che produceva, fu in grado di gestire la sua prima vera fabbrica, a Vienna, nel 1773. Questa data ancora oggi figura sulle moderne confezioni come la data di fondazione della birra Dreher.
Nella seconda metá dell'Ottocento Anton Dreher, il figlio di Franz, capì che era necessario allargare l'attività ad altre regioni. Per questo costruì fabbriche di birra in Boemia e in Ungheria che in pochi anni divennero le più importanti della zona.
Fu il nipote di Franz Anton, il terzo Anton della dinastia, ad acquistare nel 1870 la Prima Fabbrica per la Birra in Trieste.
Quell'anno segnò l'ingresso del marchio Dreher in Italia.
In breve tempo Dreher diventa la birra italiana di adozione e conquista i consumatori da nord a sud della penisola.
CONCLUSIONE
La Dreher, non sapevo, non é italiana ed esiste da molto piú tempo in Ungheria.
3 commenti:
Una cultura abissale!
quante cose che ci impari
P.S. Non ci manchi per niente
Anche se la imbottigliano a Massafra non vuol dire che la Dregher sia italiana...
Perché i Baresi che sono convinti che la Peroni sia barese..e li vedi che scrivono..orgoglio barese..se ciaooo
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