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15 luglio 2009

Bye Bye Budapest


Ho da poco impacchettato il mio presente. Tre zaini, 2 scatole, il borsone di Lucky, un tubo e 6 sacchi di immondizia.
Ho realizzato che l'80% del mio patrimonio mobile non serve ad un cazzo. Esclusa la griglia, che da sempre viaggia con me, i miei beni materiali sono completamente inutili. Ho preso i sacconi verdi dell'immondizia e vi ho catapultato tutto l'indicibile.
Mi soffermo adesso sui pochi bagagli sopravvisuti all'esperienza budapestina. Osservo i superstiti e mi rendo conto di quanto sia stato importante questo periodo della mia vita.
In 2 scatoloni, un tubo ed uno zainetto riconosco oggetti e ricordi unici.
-Una fotografia del lungo Danubio;
- I quadri, le magliette e le borse rimaste invendute;
- 75 sagome di operai in cartone;
- 5 litri di vino;
- un diploma;
- 4 cornici.
Questi oggetti hanno per me un valore particolare e anche se non riempiranno la macchina, saranno linfa per il mio futuro. In ogni momento di indecisione li guardero' pensando a tutti voi, che mi avete accolto semplicemente per quello che sono: me stesso, cosa che ho cercato di non cambiare nella mia vita.
Il blog chiude qui. In 300 post ho trovato il coraggio di scrivermi. Mi sono raccontato nei momenti tristi, di cazzeggio o di multa. Le pagine resterenno nei motori di ricerca, in attesa della visita di un navigatore solitario, oppure a disposizione di chi vuol conoscere le storie di un terrunciello, le disavventure di Superbimbo e la vita di tutti voi.
Bye Bye Budapest.

3 luglio 2009

Il terrore del piacere

Immagine ripresa da qui

Prima di salutare la capitale magiara devo andare ad Ecseri per acquistare quanti piú oggetti é possibile. Avendo pochi soldi e nessuna speranza, ho deciso di riporre tutto il mio futuro in tanti piccoli progetti a lunga scadenza. Se tutto andrá bene saró impegnato per i prossimi 5-6 mesi, facendo qualcosa che mi piace fare, senza guadagnare un euro (o fiorino, o diram) ma fregandomene altamente di tutti. La mia paura di tornare in Italia é, infatti, correlata al terrore del piacere. Sono spaventato dall'idea di tornare a fare piaceri. In particolare saranno ufficialmente ignorate le richieste di:

- Aggiustaggio computer. Non metteró mai piú mani nel computer di nessuno, per il semplice motivo che ne diventi automaticamente responsabile eterno.

- Passaggi. Non sono disposto ad accompagnare o cercare qualcuno in giro per il mondo.

- Masterizzazione e creazione di compilation audio-video. Non ho bisogno di aggiungere altro.

Per queste richieste sono impegnato. Adesso vado. Domani vi aggiorno sul mercatino, sperando che la pioggia coceda una tregua.

23 giugno 2009

Everybody has a price

Serigrafia realizzata da Mantis in collaborazione con studiocromie


Un paio di anni fa la pensavo differentemente. Credevo che non tutto, o almeno non tutti, si potesse comprare. Non pensavo che qualcuno o qualcosa avesse il potere di decidere per noi, lasciandoci l’apparenza di una libertá macchiata da felicitá.

Si barattano fiorini, euro o dollari con dignitá, sogni e motivazioni
. E dire che le mie speranze erano cresciute con l’11 Settembre, per perdersi in Iraq, riemergere con Obama e soffocare in una crisi mondiale.

Chi é la causa di tutto questo? Certamente non io, almeno pensavo. Eppure una forza oscura, agendo dal profondo, mi stava convincendo che dovessi fare qualcosa per evitare che il mondo affondasse. Perchè proprio io? Io, schiavo in una nave che naufraga, mi sono sentito prescelto per risollevare le sorti dell’economia mondiale.
Il prescelto che deve lavorare di piu’, diminuire le pause, rinunciare a premi. Il prescelto che deve andare a votare per il bene del paese. Mi spiace, non me la sento.
Annatevene a fanculo, multinazionali e governi. Non mi licenzierete. Mi licenzio. Niente ballottaggio, io non voto. Per ora non sono in vendita. Per ora.....

3 giugno 2009

Golden life


Seduto su un divano macchiato di vino rosso osservo un televisore spento che proietta il mio futuro. Ho da poco consegnato le dimissioni e sono pronto a ripartire. Bye bye Budapest.
Vorrei spiegarvi i sentimenti che caratterizzano il mio stato d'animo in questo momento, non ci riesco.
Vorrei elencare le vere ragioni che mi spingono a lasciare questo paese, non ne ho.
Vorrei promettermi che tornerò, non posso farlo.
Continuo a vedere in prima visione questo televisore spento che trasmette la mia vita in diretta dal futuro.
Non è un film a bianco e nero e nemmeno a colori. E' monocromatico. E' ORO.
Sembrerà strano, ma come in una vera avventura mi trovo a Buces, piccolo paesino della Romania. Sono un cercatore di oro. Vivo una vita tranquilla, lontano dalle multinazionali, da internet, da telefonini e 24 ore.
In un terreno che restituisce 15 grammi d'oro ogni tonnellata, io ricerco dei perchè.
Alla disperata ricerca di perchè che non ho ancora trovato in nessun posto. Ho ricercato tanto. La vita mi ha concesso il meritato oro e mi ha insegnato ad accogliere a braccia aperte i restanti quintali di merda.
Vi dico la verità. Non so se avro' il coraggio di partire realmente alla ricerca dei perchè nasconti tra i monti di Buces. Lo spento televisore ha interrotto le trasmissioni. Il secondo tempo è sospeso. Mi concedo una pausa per riflettere. Buces è qui, a portata di clic.

29 maggio 2009

Saramago e censura


Saramago é il mio scrittore preferito. Purtroppo molti non potranno leggere il suo ultimo libro, intitilato "Quaderno", costituito da testi estratti dal suo blog (cliccate qui).
La Einaudi, infatti, casa editrice di proprietá di Berlusconi, si é rifiutata di pubblicarlo perché contiene frasi e sentenze che vanno contro il Presidente.
Non parlo mai di politica. Non mi piace.
Ma amo Saramago e continueró a leggere i suoi libri ed il suo blog, anche in portoghese.
Mi spiace per chi non conosce la lingua.
Traduco per loro quello che scrive oggi l'autore:

"Ogni giorno scompaiono specie animali e vegetali, lingue, mestieri. I ricchi diventano più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Ogni giorno c'è una minoranza che apprende di più e una minoranza che apprende di meno. L'ignoranza si espande in modo terrificante. C'é un problema serio nella ridistribuzione della ricchezza. L'operazione è di una diabolica raffinatezza. Le multinazionali dominano il mondo. Non so se sono le ombre o le immagini a nascondere la realtà. Si potrebbe discutere all'infinito su questo punto, ma la verità è che abbiamo perso la capacità critica di analizzare ciò che sta accadendo nel mondo. E' come se fossimo chiusi nella caverna di Platone, dimenticando la nostra responsabilità di pensare, di agire. Ci siamo trasformati in esseri inerti senza capacitá di indignazione, di anticonformismo e di protesta. Siamo quasi alla fine di una civiltà e non mi piace quello che si preannucia. Il neo-liberalismo, a mio parere, è un nuovo totalitarismo mascherato da democrazia, incentrato sull'apparenza. Il centro commerciale è il simbolo di questo nuovo mondo. Ma c'è un altro piccolo mondo che scompare, quello della piccola industria e dell'artigianato. E' chiaro che tutto è destinato a morire, ma ci sono persone che, vivendo e cercando di costruire la propria felicità, finiscono per essere eliminati. Perdono la battaglia per la sopravvivenza e non vivono secondo le regole del sistema. Vanno incontro alla sconfitta con dignità esemplare dicendo semplicemente che non vogliono questo mondo."

27 aprile 2009

La febbra

Immagine ripresa da qui

La febbre suina impazza. La gente corre ai ripari, si chiude in casa e si tiene aggiornata. Per fortuna che c'è internet. Libertà di informazione e libertà di informarsi. Gli aggiornamenti sono a portata di click. Google ha realizzato una mappa, aggiornata in tempo reale con tutti i casi di contaggio a livello mondiale (cliccate qui). Sembra un film horror, con uno sciame di contagi che a poco a poco aumentano e si avvicinano a me. Bisogna tenere sotto controllo la situazione. La mappa è la mia homepage. I ricordi mi ossessionano.
Da bambino ero impanicato e continuamente informato sull'ebola. Un virus che era partito da una scimmia e che uccideva in poco tempo. Per fortuna che mi sono salvato da quella terribile epidemia. Sono stato talmente fortunato da riuscire a sfuggire alla mucca pazza, alla sars e persino e all'aviaria.
Mi ritengo addirittura un miracolato perchè un paio di mesi fa nel barese è impazzata una pericolossisima tubercolosi che, da una prostituta nigeriana, si è diffusa a tutti i suoi clienti. La lontananza dalla Puglia e da certi ambienti ha allontanato quel batterococco da me.
Adesso vedo la mappa e spero che questa influenza suina non mi ferisca.
Poi apro google e cerco delle cifre.
I contagiati dall'aviaria al tempo furono 369, quelli della sars 890 e della mucca pazza 169. Di queste ancor meno sono decedute. Queste temutissime epidemie, o addirittura pandemie, sono delle minchiate, da tenere sotto controllo ma senza allarmismi.
Senza mappe di google e senza telegiornali che ossessionano.
Ogni anno muoiono curca 3.000 persone infettate dal colera eppure nessuno ne parla, le vediamo lontane da noi. In mete di vacanza poco apprezzate, in posti dove la televisione non un è business ma un lusso, in villaggi in cui nessuno accede a google per vedere la mappa aggiornata dei contagi.


22 aprile 2009

Scopare a Budapest. Il ritorno

Immagine ripresa da qui

Ritorna la primavera e riprendo un argomento iniziato un anno fa (clicca qui). Il motivo é da ricercare nel commento di un navigatore solitario finito nel tranello di vadoabudapest. Additato come moralizzatore mi appresto a fare la mia solita morale. Ogni mese centinaia di persone accedono al blog digitando "scopare a Budapest".
So che internet é costellato da porcelloni e che chi va in vacanza tenta di "viaggiare informato", ma non mi spiego come mai tanta gente dall'Italia ricerchi questa info.
Le ragioni potrebbero essere due:
1) In Ungheria "lu pilu" é piú famoso di tutto il resto;
2) c'é una sorta di falso mito che abbindola gli italiani.
Esprimo un mio personale parere, basato sull'esperienza dell'anno trascorso a Budapest, in cui ho incontrato e conosciuto tantissimi italiani approdati qui con l'intento di trombare.
Di questi:
- Il 55% é tornato a casa a mani vuote e con la bava alla bocca, dopo aver visto per giorni una moltitudine di ragazze di una bellezza innegabile.
- Il 20% ha ripiegato in nights o locali notturni. Questi posti gli sconsiglio a tutti perché quasi sempre si viene fregati con conti esorbitanti e perché sono molto piú economici in Italia
- Il 15% ha rimorchiato una ragazza bona ma volgarissima in qualche super-discotecona
- il 10% ha cuccato con una ragazza meritevole. A questa ultima categoria appartengono comunque i cuccatori di professione capaci di rimorchiare ovunque e non solo in Ungheria.
Probabilmente non solo io, ma anche moltissime ragazze hanno notato l'esodo degli italiani alla ricerca del sesso facile. Ne é stufa e preferisce starne lontana.
Se magari si apprezzassero altri aspetti di un paese differente, magari la vita sarebbe piú facile per tutti.
Gli italiani riuscirebbero a portare a termine le proprie missioni, le ungheresi sarebbero felici di sentirsi piú donne e io mi sentirei piú italiano e meno moralizzatore.
Tutta colpa di sto Rocco Siffredi e dei suoi maledetti film.......

19 marzo 2009

La rabbia

Le immagini sono forti, non vedetele se non ve la sentite

Seguo in questi giorni con attenzione le vicende dei cani di Modica, che hanno sbranato un povero bambino e assalito altra gente incolpevole. Una vicenda tragica e drammatica, argomento ideale per la mala-informazione che alimenta vittimismo e diffonde paura nella gente. L'informazione che disinforma colpisce ancora. Lo fa a livello nazionale, regionale e locale. Tutti alla ricerca degli assassini. Tutti contro o tutti a favore. Bisognerebbe informarsi prima di creare allarmismi inutili e alimentare rabbie sconclusionate. Ogni anno negli Stati Uniti muoino in media 30 persone uccise da cani. Otto persone in meno di quante ne muiono in Venezuela per morsi di pipistrello e meno della meno della metá di quelli che muoino fulminati in Italia. Non vorrei che si parli di fatalitá, ma nemmeno di complotti e insurrezioni di cani. A volte, infatti, le azioni prederminate degli uomini nei confronti dei cani sono inspiegabili ed esagerate. Come quelle che ho visto nel video in alto, ripreso da qui, in cui sono mostrate alcune esercitazioni militari boliviane.

2 marzo 2009

O caffé o muerte


Sono stato uno dei pochi ad aver accolto la crisi mondiale con entusiasmo. Pensavo che finalmente l’uomo, trovandosi in difficoltá, avrebbe imparato a cambiare. Pensavo che la crisi, mettendo in mostra il marcio del mondo, avrebbe aiutato l’uomo ad estirpare il male.
Mi sbagliavo. Lo dico con un filo di tristezza. Quel Giorgio che vuole vivere lontano da tutto il resto é ancora troppo vivo.
Ritengo che tutto quello che prima era merda, continuerá ad esserlo. Coloro che hanno sbagliato, adesso sbaglieranno il quadruplo, proprio per espiare le proprie colpe.
In questa giostraritengo che chi non aveva diritti, in futuro ne avrá ancor di meno.
Penserete che sono un pazzo. In relatá non lo sono.
Non penso di essere la causa della crisi mondiale. Francamente non penso che spetti a me far risanare le tasche di multinazionali decapitalizzate. Non penso che sia giusto, ne tantomeno legale, ridurre le pause degli impiegati. Ci sono state persone che hanno lottato per dei diritti intangibili, che non mi va di perdere. Penso che dalla crisi dovremmo uscire piú forti e non privi della dignitá. Non riesco a capire come tutto questo possa accadere in maniera silenziosa. Nessuno che si lamenta, nessuno che si chiede se sia giusto. Accettare in silenzio. Con la convinzione del meglio che nulla. Io non ho nulla da perdere. Tocca a me provarci. O caffe o muerte.

27 febbraio 2009

Il cimitero degli elefanti

Immagine ripresa da qui

Sono un amante della natura e sopratutto del regno animale. Mi sono informato tanto sulle capacitá di alcuni animali di utilizzare sensi che l'uomo ha perso nel corso della sua "evoluzione". Ho letto di tartarughe che sono in grado di attraversare mezzo mondo per tornare a casa e di cani che sanno in anticipo quando i padroncini stanno per rientrare. Mi sono appassionato a strane storie di pappagalli e a incredibili avventure di gatti. Ammetto che mi manca un pó l'assenza di questi sensi, ed in particolare uno degli elefanti. Purtroppo ho navigato a lungo in internet alla ricerca di informazioni sui "cimiteri degli elefanti", ma senza risposte. Si dice che quando un elefante é vicino alla morte abbandona il branco e si allontana per centinaia di kilometri, per raggiungere uno di questi posti e per riposare in pace.
Mi sono chiesto é possibile che non ci siano foto di questi luoghi? Che strano. In sostituzione ho trovato una foto di un cimitero di aerei, visualizzabile su google heart, cliccando qui.

11 febbraio 2009

Australia

Immagine ripresa da qui


E' il piu' grave disastro nella storia del Paese.

3.000 kmq inceneriti.

Oltre 180 morti.

Piu’ di 25 grandi incendi ancora fuori controllo.

Circa 50 i dispersi, ritenuti morti.

Intere cittadine cancellate.

Oltre 900 case distrutte.

Circa 7.000 sopravvissuti da assistere.....


Molti dei 400 incendi sono stati appiccati da piromani.

Chi lo spiega a sto koala che cazzo sta succedendo? Forse questo vigile del fuoco ci è riuscito.

Ci sono uomini e uomini.


2 febbraio 2009

Che la Massa sia con Voi.

Primo giorno di scuola a Gaza. Immagine ripresa da qui

Non so per qualche ragione sono arrivato in ritardo. Probabilmente per distrazione o per semplice volontà, gli unici e soli ingredienti che nutrono la mia ignoranza. Non leggo giornali, non guardo i telegiornali e mi informo poco anche tramite internet. Sono un meschino ed un egoista, che non usa questo blog per fare "informazione". Quella informazione che tanti fanno. Quella informazione che tanti vorrebbero fare.
Molti si lamentano della televisione che fa informazione pilotata e di parte. Moltissimi esaltano internet perchè permette una libera informazione.
A me, me lo dico onestamente, mi fanno schifo entrambi. L'informazione è come un prodotto. Un qualcosa da vendere al maggior numero di acquirenti possibili. Poi il prodotto passa, la gente lo dimentica, e si scatena una nuova moda. La televisione o internet sono come i supermercati. Le notizie che arrivano, risaltano o danno nell'occhio, sono quelle che colpiscono la massa al momento. La massa di lobolittazi dalla tv e la massa di pseudo-rivoluzionari del web.
Mi faccio un esempio. Ricordo che tutti saltarono in piedi il 27 Dicembre. Tutti contro o tutti favore di "piombo fuso". Chi palestinese e chi islamico. Chi terrorista e chi neonazista. Oggi, ad un mese di distanza, in interent e in televisione, nessuno ci informa su "Gaza". Nessuno conosce il dopo. La moda è passata. La volontà di chi tenta di uscire dalla cenere, con forza e disperazione, non fa capitolo. Non fa moda. La tv ha da reclamizzare nuovi scoop alla Ventura. Internet ha da esaltare nuovi Saviano. La massa chiama. Che la massa sia con Voi.

22 gennaio 2009

Questione di Lego


Gentile Signor Lego,
La contatto in merito ad una notizia letta un paio di giorni fa in internet:

"Ci sono 62 mattoncini Lego per ognuno dei 6 miliardi di persone che abitano la Terra".
Nella mia vita, mi creda, non ho mai ricevuto quei 62 mattoncini. Lei mi dirà che non devo preoccuparmi perchè sono solo calcoli statistici. Io le risponderò che in realtà la situazione è leggermente differente.

Ogni tanto mi vengono in mente tutti i bambini che con 62 mattoncini costruiscono piccole case e piccole macchine. Quei bambini che scoprono sin dall'infanzia il "piacere nel costruire" e che si sentono realizzati in una casa di pochi cm e in una macchina coloratissima. Quei bambini da adulti sapranno già a cosa aspirare. Quei bambini hanno già impostata una scala di valori targata Lego.

Io, mi scusi per il disturbo, ho sempre vissuto a 62 mattoncini di distanza da quei bambini. La mia scala dei valori è stata completamente scombussolata da questa mancanza. Mi creda, non ho mai aspirato ad una macchina, oppure ad una casa. Forse sono un semi-fallito. Un fallito consapevole che cerca in lei un capo espiatorio.

Eppure, gentilissimo Signor Lego, son felice del mio fallimento. A trovare 62 pezzi di lego non impiegherei molto. Tuttavia, ho imparato a crescere senza di loro.

20 gennaio 2009

Il futuro nel passato


Non volendo immaginare il futuro, non conviene, e non potendo immaginare il passato, lo conosco, cerco il futuro nel passato.
Cosa voglio dire?
C'è stata gente che, in passato, si è impegnata ad immaginare il futuro. Ce ne sono tanti, anzi tantissimi. Il mio preferito è il francese Villeamard che, nel 1910, realizzo' delle illustrazioni sul XXI secolo. Ci sono gli skate, i cibi chimici, le macchine da guerra, i giornali radio e le macchine che tagliano i capelli. Tuttavia non ci sono quelle che creano i vestiti. A quello ci pensano ancora oggi e purtroppo, i cinesi. Il futuro, come insegna Villemard, lo decidiamo noi , poichè lo immagiamo noi. Dovremmo iniziare ad apprendere piu' cose dal passato per immaginare un futuro migliore.

Immagini riprese da qui

16 gennaio 2009

Il nano e l'ippopotamo

Oggi ho letto una storia incredibile accaduta anni fa a Bangkok. Durante uno spettacolo circense, davanti ad un migliaio di spettatori, il nano equilibrista è scivolato dal trampolino. L'atleta è precipitato nella bocca di un ippopotamo che sbadigliava e, davanti agli occhi increduli della gente, è scomparso nella bocca dell'animale (notizia qui).
Ho poi scoperto che i due protagonisti erani legati da una profonda amicizia: sincera, spensierata, divertente. Come un gigante ed un bambino. Una amicizia eterna che è culminata in un episodio stranissimo, quasi incredibile.
Questa vicenda mi ha fatto riflettere. Bisogna lasciar perdere tutte le cazzate e vivere intensamente ogni puttano giorno. Come quel piccolo grande nano e quell'immenso ippopotamo. Ci sarà un giorno in cui, per caso, tutti scompariremo all'improvviso. Bisogna arrivare pronti a quel giorno e trovare quanti piu' ippopotami possibili, per non cadere a terra da soli. Non dobbiamo piu' precipitare tra l'incredulità della gente.

30 dicembre 2008

Buon anno


Ho sempre pensato che il Natale, il Capodanno e la Befana siano feste troppo vicine per essere attive nella società del consumismo.
Questa vicinanza ha determinato:
- una confusione generalizzata nella mia mente, pensando a lungo che Gesu' Bambino fosse nipote di Babbo Natale, a sua volta marito della Befana.
- un inevitabile prendi tre e paghi due. Si spende così tanto tra regali a Natale e festicciole a Capodanno che si arriva stremati davanti al cestino delle Pip il giorno della Befana.
Ma non dobbiamo arrenderci. La cosa indispensabile è materializzare ogni festa in qualcosa. Trasformare quelli che potrebbero essere semplici ricordi in regali, calendari e caramelle.
Sono in sciopero e polemico. Sono un pò incazzato con quello che mi circonda e con chi mi circonda. Oggi ho consegnato una domanda per partire un anno lontano da tutto. Ho bisogno di rimettermi in pace con me stesso e conoscere un mondo differente, con più alberi e meno PC.
Vi lascio con la foto dell'anno. Per me questa immagine rappresenta il 2008. Racchiude i miei nuovi perchè e le mie nuove speranze. Il contrasto tra le vecchie paure e le nuove realtà. Ovunque.
L'immagine è stata realizzata da Filippo Minelli, uno dei miei artisti preferiti. Se avete tempo visitate il suo sito (cliccando qui).

25 dicembre 2008

Porta a finestra

Foto ripresa da qui.

E’ 25 Dicembre. Sono a Grottaglie. Passeggio con spensieratezza e con Superbimbo tra Babbi Natali che tentano di arrampicarsi e luminose decorazioni poco riuscite. Fischietto male una canzone degli Eels di cui non conosco le parole e faccio rutti di cannelloni alla besciamella.
E’ 25 Dicembre. Ho rispolverato la mia giacca verdone forzatamente intonata al cappello rosso. Nelle case le luci dei saloni sono accese; intravedo le ombre dei parenti e i cartoni dei pandori con i canditi. Le corse dei bimbi mi mettono allegria, le loro minerve mi spaventano.
E’ 25 Dicembre. Fischiettando sono arrivato nel centro storico di Grottaglie. Su un balcone di una casa ricca di calcinacci l'ennesimo Babbo Natale tenta di arrampicarsi. Sotto di lui c’è una porta a finestra. Attraverso questa vedo l’immagine di una anziana donna su una poltrona. Guarda da molto vicino lo schermo di una grande televisione.
E’ 25 Dicembre. Silenzioso sto rientrando a casa. Mi chiedo se quell’anziana donna ha ruttato anche lei la besciamella dei cannelloni, se anche lei ha rispolverato giacca e cappello. Mi chiedo se lei ha diviso con qualcuno i canditi dei pandori e se le luci del suo salone sono state accese.
E’ 25 Dicembre. Sono appena rientrato a casa. Ascolto gli Eels e scrivo un post. Lo dedico alla porta a finestra. Non al 25 Dicembre. Perchè?
E’ 25 Dicembre. Un giorno come tanti. Per tantissimi.

12 dicembre 2008

Diritti e Goderi

Immagine ripresa da qui

Laura e il Moralizzatore mi ha messo di fronte ad una realtá da affrontare (cliccate qui). Una realtá dalla quale mi piace fuggire ma da cui non riesco a nascondermi.
Parlare di diritti é per me difficile. Quasi impossibile, se si tratta di diritti umani. Sensibile quanto basta per potermi schierare, sono troppo distante per poter giudicare.
Diritto alla vita, al lavoro, alla salute, alla morte, all’istruzione, al pensiero, all’informazione. Diritto pubblico, privato. Non ne capisco nulla.
Da cosa dovrebbe essere garantito il diritto? Dalle leggi?
Le leggi sono differenti ovunque. Variano a seconda dei paesi e delle culture.
Le culture sono strettamente veicolate dalle religioni. Le religioni dovrebbero educare gli uomini e non aiutare a castigarli o accecarli con un isolazionismo medievale.
Per tornare a quello che dice Laura, ho letto sul sito della CNN che sono 91 i paesi del mondo dove l'omosessualità' è considerata un reato ed è punita con la detenzione, la tortura e, in 19 paesi musulmani, con la pena di morte.
Io non sono gay e non sono in un paese musulmano. Sono nato in Italia dove si parla di diritti a bocca piena e dove la religione permette di sputare in faccia a Dio piú volte al giorno al modico prezzo di due Pater Nostrum. Ma non sputo in faccia a Dio. Ripudio le interpretazioni dei dogmi e delle leggi.
I musulmani pronti a condannare a morte e a tortuare gli omosessuali, trovano supporto in tutti quei cristiani che farebbero lo stesso in nome della morale o di Dio.
Ci vorrebbe un aggiornamento delle fedi, con valori piú attuali, forse anche piú virtuali.
In questo modo cambierebbero molte leggi e molti diritti. Forse saremmo anche un pó piú liberi. Non sputeremmo in faccia a Dio ma in faccia a noi stessi. Avendone tutto il diritto.

5 dicembre 2008

I believe in dog

L'uomo é l'essere che punta all'onnipotenza, all'onniscenza e all'onnipresenza. Caratterristiche divine, che spettano solo a Dio. Eppure c'é quasi riuscito. Cellulari che ci permettono di parlare ovunque e con chiunque. Treni e aerei che viaggiano alla velocitá della luce e potere assoluto su gli altri esseri viventi e sull'ambiente. Eppure non siamo quello che vorremmo essere. I believe in dog and not in god, ho sempre detto. Credo nei cani e non in Dio, ribadisco. Se l'uomo vuol essere Dio, io preferisco i cani. Loro fanno pazzie. Amore, amicizia, fedeltá e lealtá. Valori che l'uomo-Dio ha dimenticato, dietro ad un codice PIN, represso nella paura della recessione e nel terrore del terrorismo.
Ma quando vedo un video come questo godo. Son felice di assistere alle mie visioni. Vedere i miei Dei in azioni compiere dei miracoli. Mi commuovo e prego in attesa del Croccantino day. Sempre sia lodato...

25 novembre 2008

Lo Stato e i farmaci (atto secondo)



Un pó di tempo fa scrissi dello Stato e i farmaci (cliccate qui). Oggi che il problema si é ripresentato, non posso che incazzarmi nuovamente.
Lucky sta maluccio. Ha vomitato oltre 20 volte. Ho contattato il mio veterianrio italiano che mi ha suggerito un farmaco: PLASIL (24 compresse da 10 mgr, euro 5,81). Solita storia. In Ungheria il farmaco, quello per gli uomini, si chiama CERUCAL (50 compresse da 10 mgr , fiorini 740, ovvero 3 euro). Sfortunatamente le farmacie non me lo vendono. Lo dovrei acquistare dal veterinario animale. Composizione identica, nome e prezzo differenti. Quattro pastiglie del nuovo farmaco costano 6.800 fiorini, pari a 29 euro. Questo vuol dire che dovrei spendere 120 euro per curare il vomito di Lucky. Fortunatamente il veterinario ha accolto le mie invettive e bestemmie. Si é fatto prescrivere la medicina a suo nome e sono riuscito ad averla per 2 soldi.
Aumenta la mia considerazione nei confronti della disponibilitá della gente. Precipita la mia considerazione nei confronti del sistema.