Protagonisti: Io, Emiliano e Ildiko.
Chi ha detto che la tirannide fa male? Ha deciso tutto Ildiko e, nonostante le innumerevoli volte che ci siamo persi, il programma é stato perfetto.
Partenza da Budapest con sosta iniziale in campagne sperdute ungheresi. La tappa iniziale é stata Kecskemet dove abbiamo pranzato in uno dei piú rinomati ristoranti ungheresi. Oltre alla grandiosa accoglienza riservata a Lucky da ricordare saranno i piatti immensi e squisiti. Il Di Palma é stato sconfitto da un "Gran Galá di verdure", cosi' come Emiliano ha ceduto davanti al "Piatto Garfield". Nel primo pomeriggio siamo ripartiti ed abbiamo fatto un giro in cittá. Qui una ape punge Ildiko. Io ho proposto aglio e incisione, niente da fare. Si é deciso di ripartire per Szeget, dove abbiamo recuperato il fulcro del viaggio. Ció che ci aveva portato a Szeget. Un cesto in vimini adattato a culla. Questo oggetto tarlato ha occupato mezza auto. Siamo poi andati in Hotel. Due camere doppie, una il doppio del doppio dell'altra. Naturalmente io e Lucky eravamo in quella mini-minuscola. Serata con metá partita in una zona popolare della cittá in compagnia di oggetti volanti non identificati. Szeget é una cittá tranquilla, ma non certamente le sue zanzare. La gente era segnata da punture giganti. Io anche, questa volta ho deciso peró di incidere e sfregare aglio. E incisione fu......
Siamo tornati nel pomeriggio a Budapest, rischiando con la benzina, come é solito fare il Di Palma.
5 commenti:
intendi dire Szeged?
Aia, temo proprio di si.
Non impareró mai l'Ungherese. Problemi seri con la lingua, scusatemi
Non siamo stati mai persi!
Solo tu volevi sviarci, ripetendo che in ogni tesco si vende benzina...
il mastermind dell gita
sembrate 3 tirolesi!
commento geniale. Me piace.......
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