24 maggio 2009

Casi strani della vita

Foto ripresa da qui

Tornati dal lago Balaton. Non potendovi aggiornare sull'evento a causa della prematura scomparsa della macchina fotografica, vi racconto quello che è succeso dopo, poco fa, adesso.
Apro il cancelletto e trovo il piccolo cortile invaso da pesci di dimensioni epiche. Tutti rigorosamente morti e disposti in una accurata fila che conduceva fino alla mia porta. I miei due vicini, come me in costume da bagno, dopo essersi scusati, mi invitano a cenare con loro. Non ci capiamo, rifiuto l'invito e mi portano del pesce. Suona il citofono. E' un grandissimo amico in partenza per l'Italia. Saluto di nuovo i vicini che invitano me e Lucky ad andare a pescare. Accetto l'invito. Torno dentro, saluto Andrea, registriamo l'intervista e lo riaccompagno alla porta. Risaluto i vicini che, nel frattempo, avevano sventrato e dismesso i pesci. Torno all'interno della casa. Doccia, tv e letto.
Ore 5.12 a.m. suona il campanello.
Che cazzo sta succedendo? Apro la porta.
Nell'ombra riconosco i due vicini con canne da pesca e secchi. Oddio, non ci siamo capiti. Questi vogliono andare a pescare adesso. Declino l'invito e torno a dormire.
Ore 7.10 a.m. Mi sveglio apro la porta e ci sono di nuovo i vicini.
"Hallo" gli dico.
"Hallo" mi rispondono. Sono seduti normali. Ma che cazzo ci fanno ancora qua se erano pronti alle 5.12 per andare a pescare. Dei pesci non se ne ha piú traccia. Solo mosche, tante mosche.

2 commenti:

Andrea ha detto...

ahahahahha ho fatto in tempo a lasciare il tuo appartamento, grazie alla mia partenza.

A quando la publicazione dell'intervista?

tubulidae ha detto...

eh sto ricercando il cavetto.......